Documentazione antimafia
Il D.lgs. 15 novembre 2012, n. 218 ha anticipato al 13 febbraio 2013 l'entrata in vigore delle norme contenute nel libro II del D.lgs 6 settembre 2011, n. 159 (di riforma del Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione).
Vengono quindi modificate le procedure per l'acquisizione della documentazione antimafia da parte dei privati e da parte delle Pubbliche Amministrazioni (ed inoltre di enti pubblici, anche costituiti in stazioni uniche appaltanti, enti e aziende vigilati dallo Stato o da altro ente pubblico, società o imprese comunque controllate dallo Stato o da altro ente pubblico e concessionari di opere pubbliche).
Rilascio della documentazione antimafia a privati
Il certificato con la dicitura antimafia che finora era richiesto alla Camera di Commercio cessa di esistere, in quanto nel Codice non è stata inserita una disposizione analoga all'art. 9 del DPR 252/1998 che equiparava il certificato di iscrizione al Registro delle Imprese con dicitura antimafia alla comunicazione antimafia rilasciata dalla Prefettura.
Quindi, i privati che devono presentare documentazione antimafia devono rivolgersi alle Prefetture e non più alla Camera di Commercio.
Rilascio della documentazione antimafia ad amministrazioni pubbliche
Tra le novità normative, anche quella che prevede che il rilascio della "documentazione antimafia" alle amministrazioni pubbliche sia affidata alla competenza della Prefettura della provincia in cui ha sede l'ente/amministrazione richiedente. Quindi, le amministrazioni pubbliche che devono acquisire l'informazione o la comunicazione antimafia, devono per questo rivolgersi alle Prefetture e non più alla Camera di Commercio.
Appalti - dal 14 agosto 2013 operativa la c.d. "white list"
Il D.P.C.M. 18 aprile 2013, ha reso operativo anche l’istituto delle “white list” previsto dalla legge “anticorruzione” (L.6.11.2012, n.190), ma correlato al sistema delle verifiche antimafia da parte delle prefetture.
L'art.1, commi da 52 a 57 di tale legge, prevede, in via generale, gli elenchi, da istituire presso le Prefetture, di imprese operanti in settori di attività particolarmente esposte all'azione della malavita organizzata, da sottoporre a controlli periodici da parte delle prefetture medesime.
I settori economici considerati maggiormente a rischio sono individuati in un un elenco tassativo. Si tratta delle seguenti attività, che si pongono tutte “a valle” dell’aggiudicazione degli appalti:
trasporto di materiali a discarica per conto di terzi;
trasporto, anche transfrontaliero, e smaltimento di rifiuti per conto di terzi;
estrazione, fornitura e trasporto di terra e materiali inerti;
confezionamento, fornitura e trasporto di calcestruzzo e di bitume;
noli a freddo di macchinari;
fornitura di ferro lavorato;
noli a caldo;
autotrasporti per conto terzi;
guardiania dei cantieri.
L'elencazione sopra indicata può essere aggiornata annualmente con decreto del Ministro dell'Interno, di concerto con quelli della Giustizia, delle Infrastrutture e Trasporti, dell'Economia e Finanze.
Maggiori informazioni sul sito (link esterno) della Prefettura